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Bello scompiglio di primavera

In un giorno pieno di impegni, nello spazio morto tra gli uffici comunali e il gommista ho pensato di fare un minimo di spesa per la sopravvivenza nel fine settimana. Già, perché, checché ne pensino alcune amiche devote ai cibi pronti del supermercato, anche chi ci ha un blog di cucina lavora e si barcamena tra gli impegni e le scadenze, ciononostante… Dunque, in questa inebriante mezz’ora in cui attendevo il cambio delle gomme, sono andato dal fruttivendolo “giusto” (si vede che c’ero negli anni Ottanta, no?), e lì il pomeriggio mi ha di nuovo sorriso: fave fresche (piccole, verdi, non acciaccate e marroncine come quelle che in genere si trovano qui), piselli freschi (teneri, non l’abituale tungsteno verde in baccello), carciofi turgidi e chiusi (con le spine, però. Non si può avere tutto del resto). All’idea di quella verdura un vulcano è diventata la mia testa. L’indomani sarei andato al mercato, e lì, da Carmen e Fabio avrei trovato senz’altro i loro ottimi asparagi freschi. Ecco fatto, in un attimo tutti gli ingredienti c’erano o ci sarebbero presto stati. Tornare dal gommista a quel punto non mi pesava più.

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C’è un problema, però. Che ricetta faccio, cioè, come la chiamo ‘sta ricetta? Non è né una Frittedda, né una Vignarola. Ci sono gli asparagi, che nella prima non ci vanno (lo dice Anna Gosetti della Salda, n. 2004); nella seconda è previsto il guanciale, che io però non avevo in casa. Insomma, non chiedetemi la parola, non è né l’una né l’altra.

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Frittedda Presunta   Falsa Vignarola

ossia

Bello scompiglio di primavera

ricetta

Ingredienti

  • 4 carciofi;
  • 500 gr. di fave fresche e tenere;
  • 500 gr. dipiselli freschi e teneri;
  • 500 gr. di asparagi;
  • 1 cipollotto fresco di media grandezza;
  • qualche rametto di menta fresca;
  • 1 limone;
  • vino bianco;
  • olio extra vergine d’oliva;
  • tegame di terracotta (fa un’enorme differenza il tegame di terracotta, quindi usatelo).

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Preparazione

Mondate i carciofi, privandoli delle foglie più coriacee e tagliando le punte. Tagliateli a metà e immergeteli in acqua acidulata col succo di un limone. Liberate fave e piselli dai loro baccelli, sciacquateli e metteteli a sgocciolare in recipienti separati. Lavate gli asparagi, scolateli ed eliminate le parti più dure.image

Mettete una pentola d’acqua a bollire. Tagliate il cipollotto a rondelle, e poi queste a pezzi più piccoli. In un tegame di terracotta scaldate un po’ di olio e soffriggete la cipolla, avendo cura di farlo su una fiamma dolcissima. Quando la cipolla sarà appassita, aggiungete i carciofi, che avrete nel frattempo tagliati a fette sottili. Mescolate, e appena riprende lo sfrigolio sfumate con un po’ di vino bianco. Una volta evaporato il vino, coprite e lasciate stufare. Aggiungete se serve un po’ d’acqua, per aiutare la cottura.

imageQuando i carciofi saranno morbidi, potete versare le fave. Dopo aver mescolato per bene, verserete dell’acqua bollente, e lascerete continuare la cottura a tegame scoperto. Una volta che vedrete le fave cambiare di colore, aggiungerete i piselli, usando anche stavolta un po’ di acqua bollente. Fate cuocere a tegame scoperto (se serve aggiungerete ancora un po’ d’acqua bollente).

Quando le fave e i piselli si saranno ammorbiditi, aggiungete gli asparagi, salate e coprite. Da questo momento saranno necessari dai 7 ai 10 minuti. Poi la Frittedda Presunta o la Falsa Vignarola ossia  Bello scompiglio di primavera è pronto per essere servito, spolverandolo con una mezza manciata di menta fresca tritata.

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L’abbiamo accompagnato con della ricotta freschissima di capra, con una frittata con le patate (solo io, però), e col vino bianco del papà.

imageIl Pitone domestico ha approvato questa ricetta, un po’ meno lo scompiglio che ha creato la preparazione, con bucce, baccelli e “scorce” ovunque (qui ci voleva un “dungandò”,  gli Abruzzesi mi capiranno), che però sono lo charme di un sabato mattina furioso in cucina.

imageCiomp!